14
Novembre
2024
14 Novembre 2024
"Esistiamo anche noi, le piccole e medie imprese della manifattura: in un mondo fatto di colossi facciamo girare la grande macchina dell'economia italiana e creiamo occupazione per il 76% dei lavoratori, ma da 18 mesi la nostra produzione industriale è in calo tanto che sono già 300 le aziende del nord ad aver fatto domanda di cassa integrazione". Per questo "abbiamo voluto dedicare questa assemblea a quell'85% di imprese italiane a conduzione familiare che da sempre rappresentano la qualità del prodotto made in Italy e che forse oggi non basta più". Lo ha detto Paolo Agnelli, presidente di Confimi, aprendo l'appuntamento annuale della Confederazione e dialogando con i ministri Adolfo Urso - Imprese e Made in Italy – e Giancarlo Giorgetti - Economia e Finanze. Anche la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni è intervenuta con un videomessaggio dedicato agli industriali. "Produttività e competitività sono doveri collettivi e non solo della cultura d'impresa, lo Stato non può tirarsi indietro": Paolo Agnelli ha ribadito quali e quante siano le difficoltà delle imprese italiane, aziende piccole e medie, perlopiù a conduzione familiare, e ha avanzato alcune proposte che potrebbero permettere alle Pmi di riuscire a riaffermare il proprio ruolo competitivo nei mercati e contribuire così anche a risollevare il Paese. Partendo proprio dalle proposte più dibattute della legge di Bilancio in tema di extraprofitti e concorrenza: "Introduciamo un'addizionale, sia anche del 10%, per tutte quelle aziende – siano assicurazioni, società energetiche, banche – che superano i 50 milioni di euro di utili", ha detto Agnelli. Ma non solo: "Il risparmio ottenuto potrebbe essere impiegato per altre iniziative, come l'innalzamento delle pensioni minime, oppure per ridurre il cuneo fiscale per le imprese perché quegli oltre 300 miliardi che oggi le aziende private spendono per gli stipendi dei propri collaboratori non finiscano per il 60% nelle casse dello Stato: 180 miliardi su 300". E ancora, il tema caldo della transizione energetica, ambientale e digitale: "Vogliamo essere green ma con i piedi per terra", ha spiegato Agnelli chiedendo al Governo di "stabilire una linea definita sul nucleare". Perché mentre "tutti parlano di transizioni, l'Europa sembra più interessata a spingerci verso la totale decarbonizzazione a ogni costo, anche a quello di regalare la nostra industria alla Cina". In vista delle prossime mosse politiche in tema di inasprimento dazi, già preannunciati dal rieletto presidente Trump, Agnelli ha aggiunto: "Con la scusa di tassare l'alluminio in entrata, gli Usa hanno il mirino puntato sulla produzione made in Italy: sul nostro design, sui nostri mobili, sulle nostre infrastrutture e sulle oltre 300 voci doganali individuate; come ha intenzione di proteggerci l'Europa?". Infine, in tema denatalità e occupazione, non è una "modesta proposta" quella fatta dal presidente Agnelli al ministro Giancarlo Giorgetti per rafforzare il tessuto produttivo nazionale puntando sulle generazioni future: "Lavoriamo insieme all'introduzione di una decontribuzione fiscale per i giovani qualificati in settori chiave per le imprese manifatturiere". E per ristrutturare un tessuto sociale che sembra resistere al lavoro, chi lamentando salari troppo bassi e chi fuggendo all'estero, per trovare nuova forza lavoro Agnelli propone: "Snelliamo le procedure che rallentano l'assunzione degli extracomunitari, e per chi è già presente sul suolo italiano, regolamentiamo la loro presenza così da permettergli di far parte della vita economica del nostro paese e quindi della società".
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Ottobre
2024
23 Ottobre 2024
Secondo workshop del progetto ValueFacturing SMEs a Tirana. L'evento si è tenuto lo scorso 22 ottobre nella suggestiva cornice dell'Europe House di Tirana. L'iniziativa rientrava in una serie di eventi che mirano a promuovere la competitività delle piccole e medie imprese (PMI) del settore manifatturiero nelle catene del valore globali (GVCs) attraverso il dialogo sociale.
La giornata è stata inaugurata con una sessione mattutina di confronto che vedrà la partecipazione di figure chiave del mondo imprenditoriale e istituzionale. A dare il benvenuto ai partecipanti il Segretario Generale, Alda Bakiri, Segretario della Camera di Commercio e Industria di Tirana (CCIT) e Sergio Ventricelli ("Continuiamo a supportare processi di internazionalizzazione, veicolando la qualità della nostra magnifica manifattura"), Vicepresidente di Confimi con delega alle Infrastrutture, Università e Ricerca, nonché Presidente di Confimi Puglia. La discussione è proseguita con interventi di esperti e rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali, tra cui: Ardiana Karakashi, Direttrice di Unioncamere Puglia, Taf Koleci, Segretario Generale della Federazione Sindacale di Pubblica Amministrazione e Servizi in Albania (FSPISH) e Koli Sinjari, Segretario Generale di DKZ. La tavola rotonda è stata l'occasione per discutere i temi chiave del progetto e raccogliere contributi che saranno integrati nel rapporto principale del progetto ValueFacturing SMEs. Nel pomeriggio, grazie all'importante lavoro delle ricercatrici di Fondazione Adapt, Margherita Roiatti e Diletta Porcheddu, si è poi tenuta una sessione di formazione rivolta ai partecipanti di aziende locali. Durante questa parte, sono stati trattati temi fondamentali come: il concetto di catene del valore globali (GVCs) nel settore manifatturiero, i fattori che favoriscono o ostacolano la partecipazione delle PMI albanesi nelle GVCs, il ruolo del dialogo sociale e della contrattazione collettiva nella governance delle GVCs. Il progetto ValueFacturing SMEs mira a migliorare la qualità del mercato del lavoro europeo e a rendere più competitivo il settore manifatturiero delle PMI. Tra gli obiettivi principali vi è la produzione di un decalogo multilingue con linee guida pratiche per il dialogo sociale, replicabili a livello aziendale, settoriale ed europeo. Questo strumento contribuirà a migliorare le pratiche di contrattazione collettiva e a rafforzare la competitività delle PMI all'interno delle catene del valore globali. Il progetto prevede un lavoro che durerà 24 mesi grazie ad un consorzio internazionale e a numerosi partner provenienti da Italia, Albania e Ungheria. Capofila del progetto è Confimi e vede tra i protagonisti fra gli altri la sua verticale Confimi Digitale, Confimi Puglia e Confimi Bergamo oltre ad altri prestigiosi partner: FIM Lombardia, Fondazione ADAPT, European DIGITAL SME Alliance (BE), Camera di Commercio e Industria di Budapest (HU), Camera di Commercio e Industria di Tirana (AL). Vi sono poi alcune organizzazioni associate che sono parte attiva del progetto e contribuiranno alla sua realizzazione: VASAS (HU), FSPISH (AL), IndustriALL Europe (BE), Consiglio Regione Puglia (IT), FIM-CISL (IT).